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10/6/2021

Convegno "La plusdotazione in un mondo che cambia" . Conosciamo i relatori

Dott.ssa Tavera, le famiglie dei ragazzi gifted e i referenti scolastici con cui collabora quotidianamente la conoscono come una degli specialisti di Artemislab nell’ambito dell’assessment del potenziale. Questo sarà anche il tema centrale del suo intervento al convegno online del prossimo 26 giugno “La plusdotazione in un mondo che cambia. Valorizzare il dialogo tra cognizione ed emozione”. Qual è il suo background in ambito accademico e professionale?

 

Sono una Psicologa-Psicoterapeuta ad orientamento Sistemico-Relazionale,  esperta in assessment dei processi di apprendimento.

All'inizio della mia attività professionale mi sono specializzata nell'ambito dei disturbi dell'apprendimento e mi sono occupata di valutazione ed intervento. Nel 2014 ho iniziato la mia avventura nel campo della plusdotazione, attraverso la collaborazione con esperti del settore e centri specializzati; il mio focus è sempre stato sui percorsi di assessment del potenziale ed interventi svolti all'interno dei contesti scolastici. Nel 2016 ho fatto parte del team di lavoro del progetto sulla plusdotazione "Sostenere i Talenti per Prevenire il Disagio Scolastico e Sociale", sviluppato nel territorio milanese. Nel corso degli anni ho condotto corsi di formazione sulla plusdotazione rivolti a docenti e professionisti; e sono stata relatrice ad eventi e convegni nazionali ed internazionali. Ad ArtemisLab mi occupo principalmente dei percorsi di scoperta del potenziale rivolti ai bambini e ai ragazzi, e degli interventi di prevenzione e supporto nelle situazioni di underachievement e/o di disaffezione scolastica, collaborando con i docenti, le famiglie, e altri professionisti della rete.



Come nasce il suo interesse per il mondo della plusdotazione? E’ di origine accademica, professionale o personale?

 

Il mio interesse per la plusdotazione è iniziato puramente per caso, quando ho avuto la fortuna di cogliere un'occasione rara, come quei treni che, si dice, passano una sola volta nella vita. Ero alla ricerca di una sede di tirocinio compatibile con la scuola di psicoterapia sistemico relazionale che frequentavo, informandomi con dei colleghi, ho saputo che a Milano, stava per essere avviato un nuovo Centro sotto la direzione scientifica della Dott.ssa Renati, che avevo conosciuto durante il mio secondo anno di formazione presso la scuola di specializzazione, e che, in seguito, mi avrebbe offerto l'opportunità di iniziare il percorso professionale che mi vede, ad oggi, far parte del team Artemislab.

Fin da subito la mia attenzione e sensibilità professionale si sono lasciate catturare dall'opportunità di ascoltare racconti e storie famigliari per me, fino ad allora, inconsueti e che, proprio per questo, andavano a sfidare i miei pregiudizi e le esperienze professionali pregresse, maturate in anni di esperienza presso contesti di cura ed intervento come i servizi di Neuropsichiatria. La curiosità ha preso il sopravvento e mi sono aperta all’esplorazione di questo mondo per me nuovo, studiando e continuando ad esercitare la mia professione con spirito innovativo e responsabilità etica.

Ad oggi, ciò che continua a farmi scegliere di lavorare in questo ambito è la possibilità di integrare i miei differenti background; lavorare con i bambini plusdotati, le loro famiglie e i docenti è molto stimolante, e mi permette di rinnovarmi costantemente come professionista.

Se il mio primo incontro con il mondo della plusdotazione è stato fortuito, il mio interesse è cresciuto nel tempo, anche alla luce degli incontri con le famiglie e i bambini che ho conosciuto e supportato in questi anni e che, a loro volta, mi hanno aiutata a crescere professionalmente e umanamente.

 

 

Su cosa verterà il suo intervento al convegno? 

 

Il tema del mio intervento è molto delicato e ha come titolo “L'assessment del potenziale come ponte tra i bisogni del bambino e la scuola”. Le famiglie che richiedono quella che viene comunemente chiamata “la valutazione”, sono alla ricerca di una cornice di senso che possa aiutare loro, il bambino, ma soprattutto aprire la possibilità di un intervento all’interno del contesto scolastico, contesto che non sempre lo studente gifted vive come interessante e protettivo. Ancora oggi sono numerose le situazioni in cui lo studente manifesta malessere proprio rispetto alla scuola. Questo è un fattore di rischio che necessita di essere arginato il prima possibile, perché può portare a disaffezione scolastica, situazioni di profonda sofferenza emotiva e, nei casi più drammatici all’uscita dal percorso formativo.

A partire dall’esperienza e dal modello di lavoro che utilizziamo ad ArtemisLab metterò in luce l’importanza della valutazione del potenziale come punto di partenza fondamentale per dare il via ad un processo virtuoso che, coinvolgendo lo studente, la famiglia, la scuola e gli specialisti, permette di sviluppare le buone pratiche a tutela dei peculiari bisogni di apprendimento ed emotivo-relazionali della persona. In questa prospettiva il percorso di scoperta del potenziale diventa un punto di congiunzione tra i bisogni dello studente e del team di docenti coinvolti nel suo percorso di crescita, che a volte necessitano di una guida per poter meglio comprendere come stimolare lo studente. 

Il percorso di scoperta del potenziale va visto come un'occasione per mettere in luce le risorse e le fragilità che contraddistinguono lo studente, il suo vissuto, e il suo modo di percepire e stare all'interno dei contesti. In questa cornice di riferimento la scuola, al pari della famiglia, riveste un'importanza centrale nell'accompagnare, legittimare e valorizzare al meglio lo studente plusdotato, le sue peculiarità e la sua unicità. Ricordiamoci che la possibilità di sperimentarsi all'interno di un contesto sociale e di apprendimento supportivo e stimolante, sostiene lo sviluppo di un'immagine di sé positiva e promuove il benessere della persona, mantenendo viva la sua curiosità, l’amore per la conoscenza e l’apertura relazionale. 

È un percorso non sempre semplice, che richiede fiducia e una stretta alleanza tra i docenti, la famiglia e gli specialisti.

 

Per iscriversi al convegno

 https://formazionecontinuainpsicologia.it/corso/convegno-plusdotazione/

 

 

 

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