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13/5/2021

Convegno "La plusotazione in un mondo che cambia". Conosciamo i relatori

E’ veramente un onore per noi averla come relatrice al convegno “La plusdotazione in un modo che cambia” del prossimo 26 giugno, dove esporrà la prima, attesissima, keynote internazionale del programma e dove per la prima volta presenterà il suo lavoro ad un uditorio italiano. Per presentarla agli specialisti, ai genitori e ai referenti della scuola che assisteranno alla giornata di formazione, le chiediamo una breve descrizione del suo background accademico e professionale e quali sono oggi le aree di interesse del suo lavoro in ambito di plusdotazione.

 

Sono una psicologa clinica di formazione, specializzata nel funzionamento sociale ed emotivo degli studenti plusdotati e di talento. Negli ultimi 13 anni ho lavorato come docente per gli insegnanti: per 11 anni a Singapore e da due anni negli Emirati Arabi Uniti. Ho lavorato come Program Leader per il Master of Education in High Ability Studies a Singapore, e come Professional Development Leader e Pedagogical Development and Innovations Leader nel mio precedente gruppo accademico, Early Childhood and Special Needs Education al National Institute of Education di Singapore.

Attualmente, lavoro come assistente decano alla ricerca e agli studi universitari al College of Education presso l’Università degli Emirati Arabi Uniti, e sto sviluppando un Master internazionale in Gifted and Talented Education.

Recentemente, la mia area di interesse ha a che fare con la costruzione di una libreria diversificata per studenti eccezionali e diversi, con l’intento di facilitare l’apprendimento sociale ed emotivo e le pratiche inclusive. Le mie recenti pubblicazioni esaminano il valore dell’utilizzo di diverse biografie presentate in libri illustrati con studenti differenti (compresi gli studenti plusdotati e di talento), e le pratiche pedagogiche degli insegnanti in relazione all’uso della letteratura diversificata in classe. 

Sono appassionata nel costruire la capacità di educatori, professionisti e genitori nel selezionare ed utilizzare narrazioni autentiche, multistrato e complesse per sfidare i lettori dotati, e introdurre in modo critico in classe concetti come la giustizia sociale, l’equità e la consapevolezza globale.

 

Qual è l’origine del suo interesse verso la plusdotazione? È accademico, professionale o personale?

 

L’origine del mio interesse è un mix di ragioni accademiche, professionali e personali. I miei genitori mi hanno raccontato che ho iniziato a leggere all’età di 2 anni. Ricordo che nella mia scuola, quando ero in prima elementare (all’epoca avevo sei anni), gli insegnanti e gli studenti delle superiori mi chiesero di leggere ad alta voce, perché erano sorpresi dalla facilità e fluidità con cui leggevo testi difficili. Quello che non sapevano è che non avevo alcuna comprensione di ciò che stavo leggendo. Suppongo che il mio fascino per l’educazione dei gifted sia iniziato già da allora.

Quando ho iniziato la mia pratica clinica nelle Filippine, ho incontrato spesso studenti che venivano indirizzati a me per dei test psicologici perché erano considerati una seccatura in classe, e anche percepiti come potenzialmente affetti da ADHD - questo era nei primi anni 2000 quando la comunità accademica sembrava avere un enorme interesse per il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività. È stato solo dopo conversazioni con quegli studenti e la somministrazione dei test standardizzati del QI che ho scoperto quanto fossero dotati (e largamente incompresi). Questo mi ha fatto iniziare il mio percorso nel campo della plusdotazione.

Quando mi sono trasferita a Singapore, il primo progetto di ricerca a cui sono stata invitata a far parte aveva a che fare con l’esplorazione delle pratiche e della pedagogia nel primissimo istituto d’arte secondario specializzato del Paese. Mi sono interessata profondamente agli studenti che avevano ottime prestazioni a livello artistico e accademico della scuola, questo mi ha portato a sviluppare un lavoro sugli individui eccezionalmente creativi. Il sostegno travolgente (istituzionale, sociale e personale) che gli studenti di talento di Singapore stanno ricevendo mi ha fatto riflettere su come gli individui dotati e di talento vengano supportati nel mio paese d’origine, le Filippine. Questo mi ha ispirata nel collaborare con eminenti creativi delle Filippine,  per esaminare percorsi alternativi per lo sviluppo del talento tra gli individui plusdotati che provengono da ambienti svantaggiati.

Spesso gli studenti plusdotati si rivolgono a me per una consulenza a causa di difficoltà nel relazionarsi con gli insegnanti e i coetanei. Nelle mie sessioni di consulenza con tanti studenti plusdotati e di talento, ho scoperto il nostro comune amore per la letteratura e i libri - ed è così che sono arrivata alla biblioterapia. Ho iniziato ad usare i libri come mezzo per esplorare i problemi emotivi che i miei clienti dotati e di talento stavano attraversando, e ho scoperto che era più efficace dei soliti approcci tradizionali che usavo in precedenza. Discutere i problemi che provocano ansia attraverso la lente di un personaggio di un libro ha fornito un ambiente non minaccioso e uno spazio sicuro per la maggior parte dei miei pazienti gifted per lavorare sulle le loro difficoltà, a volte senza che se ne rendessero conto. Questo mi ha fatto capire a livello viscerale quanto i libri possano cambiare la vita, specialmente i libri attentamente selezionati che raggiungono la persona giusta, nel momento perfetto della sua vita.

 

Il 26 giugno sarai un relatore keynote al convegno “La plusdotazione in un mondo che cambia. Valorizzare il dialogo tra cognizione ed emozione”. Qual è l’argomento del tuo discorso?

 

Il titolo del mio intervento è: Grinta, coraggio e audacia: imparare a conoscere le identità, i tratti  e le caratteristiche dei bambini plusdotati attraverso i libri illustrati.

Sono entusiasta di introdurre le caratteristiche chiave degli individui plusdotati utilizzando diverse narrazioni che mettono in luce alcuni dei tratti cognitivi e dei problemi socio-emotivi che gli individui eccezionali possono sperimentare e attraversare. Spero che una comprensione più profonda e coinvolgente dei gifted possa essere facilitata utilizzando il potere delle storie.

Ho appena terminato di leggere A velocity of Being – una collezione di saggi e lettere rivolte ad un giovane lettore, a cura di Maria Popova e Claudia Bedrick. Ho trovato questa particolare citazione di Krista Tippett particolarmente avvincente e mi ha ricordato perché la lettura è parte integrante di ciò che sono e che faccio:

 

Leggere è prendere la mano di un estraneo e immergersi in esperienze che desideri e che non desideri, imparando nel frattempo a navigare nei luoghi inaspettati che la vita reale ti porterà. Leggere è sperimentare la più umanizzante delle sorprese: che la mente lontana di qualcun altro ha dato origine a parole con la propria voce distinta e il proprio colore e suono, e tuttavia le loro parole toccano e riecheggiano e rispecchiano luoghi profondi dentro di te. - Krista Tippett

 

Con il mio intervento, spero di poter virtualmente prendere le vostre mani e farvi immergere in potenziali esperienze di lettura che potrebbero contribuire a cambiare la vita a voi e ai bambini plusdotati di cui vi occupate. 

 

Per maggiori informazioni e per iscriversi al convegno online “La plusdotazione in un mondo che cambia. Valorizzare il dialogo tra cognizione ed emozione” https://formazionecontinuainpsicologia.it/corso/convegno-plusdotazione/

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