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19/3/2021

Il ruolo del padre nel benessere dei bambini/ragazzi gifted di Roberta Renati

Come tutti i bambini e ragazzi, anche i soggetti plusdotati hanno un profondo bisogno che gli altri significativi, con cui condividono la quotidianità, li riconoscano e diano loro valore. Questa è la premessa fondamentale perché questi bambini/ragazzi possano essere sostenuti ed incoraggiati nella loro crescita cognitiva ed emotiva. L’interdipendenza tra lo sguardo degli altri e lo sguardo che questi bambini/ragazzi hanno su loro stessi è fondamentale per lo sviluppo del loro senso di sé e della loro identità.  

Lo sguardo dell’altro è uno specchio che li aiuta a riconoscere e a dare il giusto valore alle loro peculiarità, aiutandoli ad accogliere e a gestire anche le sfumature meno piacevoli del loro modo di essere. Questa dinamica acquista un rilievo particolare durante la transizione adolescenziale, momento in cui i ragazzi sono chiamati a ridefinire l’immagine che hanno di loro stessi e, in squadra con i genitori, a trovare nuovi equilibri relazionali sia all’interno della famiglia, sia nel gruppo dei pari.

Sappiamo che spesso sono le madri ad essere viste come i referenti principali rispetto alla crescita dei figli, e sicuramente il valore del loro ruolo non è in discussione; diventa però importante dare rilievo e voce anche alla figura del padre, che a pieno titolo ha funzioni fondamentali rispetto agli equilibri famigliari e al benessere dei figli.

Anche il mondo della ricerca si è focalizzato principalmente sullo studio del ruolo della figura materna e degli esiti del suo agire nello sviluppo dei figli, meno attenzione è stata data al ruolo del padre e alle ricadute del suo stile genitoriale sul comportamento, le attitudini, il successo formativo, e il benessere dei ragazzi. 

Gli studi che si sono occupati di approfondire gli esiti della presenza o meno della figura paterna nella quotidianità e nell’educazione dei figli, hanno messo in luce che i padri contano, e anche tanto.  La loro presenza può fare la differenza, in positivo o in negativo, nella traiettoria di sviluppo dei figli. 

In particolare uno dei momenti cruciali dello sviluppo dell’individuo, in cui la figura paterna gioca un ruolo centrale è la transizione adolescenziale. Man mano che i figli crescono e, lentamente, si separano dalle figure genitoriali per esplorare il mondo esterno con il gruppo dei pari, il coinvolgimento paterno sembra essere un predittore della traiettoria di sviluppo positiva, in particolare quando la relazione padre-figlio/a è caratterizzata da calore e comunicazione aperta. 

Alcune ricerche mettono in luce come anche la capacità di regolare le emozioni, di sviluppare competenze empatiche, di agire in modo prosociale, e di costruire relazioni positive, siano facilitate quando all’interno del nucleo famigliare ci sono dei padri pienamente coinvolti nelle pratiche educative; tutto questo è vero anche per quanto riguarda il successo scolastico (Marsiglio et al., 2000).

Affettività, disponibilità, coinvolgimento, supporto e l’essere un modello positivo sono gli aspetti che sia i padri che i figli maschi riconosco come caratteristiche fondamentali del padre che sa accompagnare i figli dall’infanzia all’età adulta (Morman & Floyd, 2006). La presenza del padre nel percorso di crescita dei figli sostiene lo sviluppo valoriale e lo sviluppo dell’identità del giovane. Questo è ancor più vero quando all’interno della coppia genitoriale vi sono una buona alleanza educativa e una comunicazione aperta e fluida. È molto importante che ci sia un buon equilibrio all’interno della coppia genitoriale, utile a garantire una possibilità di azione al padre. 

Molto interessanti sono le ricerche che attraverso l’analisi delle biografie di uomini e donne che sono riusciti ad esprimere appieno il loro potenziale, hanno approfondito il ruolo della relazione padre-figlio e padre-figlia, mettendo in luce i fattori della relazione che possono influenzare lo sviluppo del talento (Hammond, Hébert, & Pagnani, 2009; Kinzer Blanchfield, 2002). Tra i fattori protettivi di maggior rilievo per il benessere e il sostegno all’espressione del potenziale, sia rispetto alla relazione padre-figlio e padre-figlia femmina, troviamo:  dimostrare fiducia nelle capacità del figlio; incoraggiarli ad esplorare le aree di interesse anche quando sono distanti dalle proprie, accompagnandoli in questa avventura; l’attitudine a mantenere delle alte aspettative a sostegno di fattori come lo sforzo, l’impegno e la determinazione, connessi ad una forte matrice valoriale relativa all’etica del lavoro; orgoglio e approvazione per successi piccoli e grandi dei figli; ammirazione e rispetto reciproci. 

Nel nostro lavoro quotidiano con le famiglie di bambini e ragazzi plusdotati e di talento, incontriamo tanti papà che hanno voglia di mettersi in gioco per accompagnare i loro figli nella crescita. Chiudiamo questa breve riflessione con le parole di un padre, che nell’ultimo colloquio che abbiamo avuto si è espresso in questo modo riguardo al suo ruolo: 

Riflettendo come padre sul significato della plusdotazione, da un lato sono entusiasta delle possibilità che questa caratteristica potrebbe offrire a mio figlio per la sua realizzazione personale, dall’altro sono preoccupato delle responsabilità che ciò comporta nell’offrirgli gli strumenti per sviluppare e sfruttare queste potenzialità. Ci sono tratti del comportamento di mio figlio nei quali mi rispecchio, specialmente ricordando me stesso alla sua età: il fatto di annoiarsi facilmente, avere difficoltà a incanalare la propria attenzione negli schemi altrui, appassionarsi profondamente ad argomenti non necessariamente scolastici, ricercare compagnie di età maggiore. 

La mia speranza è che mio figlio possa realizzare sé stesso nella maniera più adatta a lui, con consapevolezza e serenità, e come padre farò tutto il possibile per stargli accanto in questo percorso”.

Certamente i padri possono portare un contributo unico alla crescita dei loro figli autandoli a diventare degli adulti sereni, capaci di affrontare le sfide della vita con coraggio e tenacia.

 

Riferimenti Bibliografici

 

Hébert, T. P., Pagnani, A. R., & Hammond, D. R. (2009). An examination of paternal influence on high-achieving gifted males. Journal for the Education of the Gifted, 33(2), 241-274.

 

Kinzer Blanchfield, S.L. (2002). The structure of the relationship between fathers and their gifted daughters that is supportive of giftedness: a grounded theory. Retrospective Thesis dissertation

 

Marsiglio, W., Amato, P., Day, R., & Lamb, M. (2000). Scholarship on fatherhood in the 1990s and beyond. Journal of Marriage and Family, 62, 1173–1191.

 

Morman, M. T., & Floyd, K. (2006). Good fathering: Father and son perceptions of what it means to be a good father. Fathering, 4, 113–136.

 

 

 

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